Il David di Michelangelo è molto più di un capolavoro della scultura rinascimentale: è un simbolo del genio artistico, della sfida politica e dello spirito duraturo di Firenze. Con i suoi 17 metri di altezza, questa statua iconica ha affascinato il pubblico per oltre cinque secoli. In questo post esploreremo la ricca storia del David, approfondiremo la sua creazione e scopriremo alcuni fatti meno noti su questa monumentale opera d'arte.
La genesi di David: una storia di tre scultori
La storia del David di Michelangelo inizia molto prima che l'artista posasse il suo scalpello sul marmo. Nel 1464, i sovrintendenti dell'Ufficio dei Lavori della Cattedrale di Firenze, noti come Operai del Duomo, commissionarono allo scultore Agostino di Duccio una serie di dodici grandi figure dell'Antico Testamento per i contrafforti della cattedrale. Agostino iniziò a lavorare su un massiccio blocco di marmo destinato a una statua di David, ma non fece molti progressi oltre alla sgrossatura delle gambe e del busto. Dopo l'abbandono del progetto da parte di Agostino, nel 1476 fu ingaggiato un altro scultore, Antonio Rossellino, che però non riuscì a portare avanti il lavoro. Il colossale blocco di marmo rimase trascurato per oltre due decenni, esposto alle intemperie e guadagnandosi il soprannome di "Gigante". Nel 1501, gli Operai cercarono un maestro scultore per portare finalmente a compimento il progetto. Il ventiseienne Michelangelo Buonarroti li convinse di essere l'artista adatto a questo compito. Il 16 agosto 1501 ricevette ufficialmente l'incarico di completare la statua, un progetto che gli avrebbe richiesto oltre due anni di intenso lavoro.
La visione di Michelangelo: Un nuovo David
A differenza delle precedenti raffigurazioni di Davide, che spesso lo ritraevano vittorioso dopo aver ucciso Golia, Michelangelo scelse di catturare il momento precedente alla battaglia: un Davide teso e contemplativo che valuta il suo formidabile avversario. Questo ritratto non solo mette in evidenza la forza fisica di Davide, ma anche la sua determinazione interiore e il suo coraggio, incarnando lo spirito stesso di Firenze: resiliente e sfidante contro le avversità schiaccianti.

L'impresa tecnica: Liberare Davide dal marmo
Michelangelo credeva che ogni blocco di marmo contenesse una statua e che fosse compito dello scultore rivelarla. Si avvicinò al blocco di marmo trascurato con questa filosofia, lavorando abilmente per eliminare le imperfezioni e i precedenti tentativi approssimativi di altri scultori. La sua tecnica meticolosa prevedeva di scalpellare dalla parte anteriore a quella posteriore, liberando gradualmente la figura dalla sua prigione di marmo. Il risultato fu una rappresentazione realistica della forma umana, con dettagli intricati, dalla tensione dei muscoli di Davide alla determinazione del suo sguardo.
Per saperne di più è possibile consultare il sito ufficiale della Galleria dell'Accademia.
Il viaggio di David: Dall'officina alla piazza
Una volta completata nel 1504, la collocazione prevista della statua in cima al Duomo di Firenze fu riconsiderata a causa del suo immenso peso e del suo significato artistico. Un comitato, di cui facevano parte Leonardo da Vinci e Sandro Botticelli, decise invece di collocare il David all'ingresso del Palazzo della Signoria (oggi Palazzo Vecchio), sede del governo civico di Firenze. Lo spostamento della statua di 6 tonnellate fu un'impresa monumentale, che richiese quattro giorni e un complesso sistema di corde, carrucole e manodopera. Posizionato nel cuore politico di Firenze, il David divenne un simbolo della sfida della Repubblica contro la tirannia.
Prove e Tribolazioni: Danni e risarcimenti
Nel corso dei secoli, il David ha affrontato diverse sfide. Nel 1512, un fulmine colpì la sua base, causando preoccupazioni sulla stabilità della statua. Durante una sommossa politica del 1527, i rivoltosi danneggiarono la statua, rompendo il braccio sinistro in tre pezzi. I frammenti furono successivamente recuperati e restaurati. Nel 1813, il dito medio della mano destra fu danneggiato e successivamente riparato. Un controverso restauro del 1843 prevedeva la pulitura del marmo con l'acido che, pur avendo lo scopo di rimuovere la sporcizia superficiale, purtroppo ha causato danni duraturi alla superficie della statua.
Una nuova casa: la Galleria dell'Accademia
Per proteggere il capolavoro dai danni ambientali, nel 1872 si decise di spostare il David al chiuso. Nella Galleria dell'Accademia fu costruita una galleria appositamente progettata, la Tribuna, per ospitare la statua. Il trasferimento nel 1873 fu uno spettacolo pubblico, con folle che si riunirono per assistere al monumentale spostamento. Nel 1882 la statua fu inaugurata nella sua nuova sede, dove continua ad attirare milioni di visitatori ogni anno. Una replica si trova ora nella posizione originale all'aperto in Piazza della Signoria, permettendo al pubblico di apprezzare la statua nel suo contesto storico senza esporre l'originale alle intemperie.

Fatti divertenti sul David di Michelangelo
- Dettagli nascosti: La mano destra di Davide è sproporzionatamente grande, il che si pensa sia una scelta deliberata di Michelangelo per sottolineare la forza fisica di Davide e forse simboleggiare la "mano di Dio".
- Una dichiarazione politica: La collocazione della statua all'esterno di Palazzo Vecchio era simbolica e rappresentava la difesa delle libertà civili incarnate dalla Repubblica fiorentina, soprattutto di fronte ai potenti Stati rivali e all'influenza della famiglia Medici.
- Rivalità artistiche: Durante la sua inaugurazione, alcuni artisti rivali avrebbero lanciato pietre contro la statua, forse per gelosia o disaccordo sulla sua collocazione.
- Sfide moderne: Negli ultimi anni, le preoccupazioni per le vibrazioni dovute al traffico pedonale e per i fattori ambientali hanno portato a discutere di ulteriori misure di protezione per preservare la statua per le generazioni future.
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